Piume di luna.
Siamo nella metà del 1800.
Secolo turbolento, pieno di scoperte e innovazioni e lotte. La borghesia si fa strada e già si può intuire l’eliminazione della nobiltà, le donne iniziano ad avere sempre più diritti e a combattere per ottenerli.
Mi preciso: siamo nella metà del 1800, in Inghilterra. Specificatamente, in una modesta ma rilevante cittadina nel centro della Gran Bretagna. Il suo nome, Nottingham. Il quale dovrebbe portare alla memoria qualcosa.
Sì, esatto.
Robin Hood.
Si racconta che proprio questa sia stata la cittadina natale del paladino della giustizia, che rubava ai ricchi per donare ai poveri.
E, sebbene la sua esistenza è ancora incerta, e in ogni caso sembrerebbe risalire al medioevo, la sua leggenda ha ispirato un gruppo di giovani.
Sono ragazzi e ragazze di quindici, sedici, diciassette, diciotto anni o poco più che, di notte, assumono lo stesso ruolo del fantomatico Hood. Rubano ai ricchi per donare ai poveri, ma non solo.
Travestiti in modo anonimo e maschile, con una mascherina nera in cui, in un’estremità, è infilata una piuma grande e di colore diverso per ogni membro, sono chiamati
piume di luna.
Tutti, a Nottingham, sanno della loro esistenza, alcuni li hanno visti e altri semplicemente li immaginano, ma è certo che i racconti delle loro imprese corrono sulle lingue popolari come leggende. Sicuramente nessuno potrebbe immaginare la vera identità di queste persone: semplici ragazzi e ragazze, appartenenti al popolo ovvero alla borghesia, che di giorno sono semplici ragazzi, con i loro problemi, i balli, le cerimonie, lo studio, il lavoro, l’amore e l’amicizia, e di notte diventano creature leggendarie, minute di coltellini e piccole spade, ma che stentano ad usare, cercando di portare sollievo anche negli angoli più bui di città.
È in una Nottingham apparentemente colorata e solare, ma che di notte si tinge di mistero, sotto l’ombra di un’imponente e magnifica cattedrale gotica e di forze politiche che giungono da Londra, che misteri e omicidi si legheranno sotto una luna troppo debole per illuminarli.
È per questo che anche tu sei chiamato a diventare una
piuma di luna, il tutto creando un personaggio (le cui caratteristiche sono libere, l’unica richiesta è un’età che vada dai quindici ai ventitré anni massimo) che porterà due identità differenti: quella di ragazzo/a comune, borghese, e quella di
piuma di luna. Ricorda che le piume avranno un colore diverso in base al membro, e che non possono esserci due individui che portano lo stesso colore.
E ora sta a te decidere se carlarti in questo scenario.
